mercoledì 18 giugno 2008

NOVITA' IN ARRIVO ?

Molte leggende ne parlano e la NASA annuncia che un planetoide si sta avvicinando alla terra ......una leggenda che diventa realtà?
Nibiru (astronomia)
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Nibiru, per gli antichi Babilonesi, era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome viene dalla lingua degli Accadi e significa punto di attraversamento o di transizione. Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove; nella tavoletta n. 5 dell'Enûma Elish potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi, ma Thuban o forse Kochab.
Secondo gli scrittori Zecharia Sitchin e Burak Eldem, gli scritti Sumeri quando parlano di Nibiru si riferiscono ad un pianeta del nostro sistema solare oggi sconosciuto (grande 2 volte la terra, di colore rosso-oro, di periodo orbitale 3600 anni, perielio tra Marte e Giove e afelio molto più in là di Plutone, di orbita inclinata di 11° rispetto all'eclittica), ma l'archeologia e l'astronomia ufficiali non prendono sul serio quest'ipotesi.
Per misurare la precessione degli equinozi, tra gli antichi sumeri e in Babilonia, il cielo veniva diviso in 7 spicchi, ciascuno dedicato a uno dei 7 maggiori Anunnaki, ogni spicchio misurava circa 50 gradi sull'equatore celeste. Con la precessione l'equinozio di primavera si sposta nel corso dei secoli lungo l'eclittica, attraversando via via i vari spicchi in cui era diviso il cielo. Il passaggio del punto equinoziale da uno spicchio all'altro determinava l'attraversamento di una fascia di confine di circa 1,5 gradi, corrispondente a circa 3 volte il diametro apparente della Terra proiettata sulla Luna durante un'eclissi. Tale fascia di attraversamento era Nibiru, nella quale la sovranità del cielo non apparteneva ad alcun Annunaki particolare, e dunque gli dei potevano scendere sulla terra. Ogni 3600 anni si ripete il passaggio tra uno spicchio di cielo e l'altro, e si ha il ritorno di Nibiru.
Dopo i sumeri, i babilonesi indentificarono a volte con Nibiru anche i pianeti Mercurio o Giove o Marte, che passavano in coincidenza nella zona crepuscolare verso sud all'alba e apparivano rosseggianti, sul cielo diviso in due dal sorgere del sole, ad est la luce e a ovest le tenebre, come simbolo del dio Marduk che divide in due il cielo. La posizione della fascia di attraversamento era misurata dai Babilonesi con uno strumento astronomico primitivo fatto a croce, che nel medioevo un astronomo ebreo fece conoscere in Europa e che è denominato Bastone di Giacobbe.
Nella ufologia contemporanea Nibiru ha un posto importante, in quanto sarebbe il pianeta di origine di extraterrestri (Annunaki in sumero) che colonizzarono la Terra 445.000 anni fa e che si ibridarono con l'Homo Erectus locale per generare l'Homo Sapiens Sapiens (secondo le teorie del sumerologo Zecharia Sitchin). Inoltre secondo la contattista americana Jelaila Starr Nibiru sarebbe ora praticamente traformata in un'immensa nave spaziale (tipo la "morte nera" di Guerre Stellari) al servizio della Federazione galattica e in comune con altre razze aliene come i Rettiliani e i Grigi.[citazione necessaria]