sabato 7 febbraio 2009

AREA DI CONFINE

Eccovi l'editoriale del nuovo magazine di febbraio, il Direttore Ennio Piccaluga illustra il resoconto del 2008 valorizzando il valore degli articoli pubblicati grazie alla presenza di nomi importanti in ambito scientifico e giornalistico....

Editoriale di Area di Confine numero 41 - Febbraio 2008

È ormai passato quasi un anno dal nuovo corso della nostra rivista e possiamo indugiare un attimo per fare un bilancio del periodo trascorso. Bilancio da ritenere positivo se dobbiamomo basarci sul gradimento dei lettori, costantemente sempre più numerosi. Potremmo attribuire al caso questo nostro successo ma sarebbe più giusto, forse, dedicare due parole ai nostri collaboratori. Alcuni di essi, al di la della produzione di articoli, fanno parte stabile di una redazione virtuale che costituisce l’anima della nostra rivista. Primi fra tutti, e non solo in ordine alfabetico, Pietro Albanese ed Ettore Fraccacreta consiglieri quotidiani e spesso ispiratori inconsapevoli di tanti editoriali. Roberto Boncristiano, il nostro grande esperto di storia antica: ci ha guidati e ci guiderà fra i misteri dei nostri possibili progenitori, quegli Anunnaki che tanta parte sembrano avere svolto nell’evoluzione dell’Uomo e che forse potrebbero avere un importante ruolo anche nel nostro futuro. Alcuni suoi scritti hanno le carte in regola per costituire, ad alto livello, il punto di riferimento sull’argomento. Patsy Nicholas di Falco, semiologo ed esperto di cultura indiana e lingue morte: ha tradotto in modo tanto incredibile (in quanto non ritenuto possibile) quanto credibile (per la serietà e la competenza con cui ha affrontato lo studio) la scritta di Juventae Chasma, su Marte, riuscendo probabilmente in un’impresa forse tentata invano anche dalla NASA. Matteo Fagone con i suoi articoli impostati su una rigorosa analisi scientifica, ha avuto sempre l’umiltà di lasciare aperta una porta alle ipotesi meno accademiche e più coraggiose. Quando ho accennato alla latitanza degli scienziati, non mi riferivo ovviamente a lui. Stefania Genovese e Alfredo Lissoni, una coppia collaudata dell’ufologia nazionale, giornalisti e scrittori con molti libri all’attivo oltre un’infinità di scritti e relazioni sugli argomenti più vari. Gianni Viola, ricercatore e scrittore: le sue parole e la sua impostazione sono spesso ritornate nei nostri articoli. A lui si dovrà il metaforico stivaggio in soffitta, fra le cianfrusaglie inutili, di molti “ skeptics” nostrani fra cui annoverare sicuramente qualche “divulgatore” (non ce l’abbiamo con nessuno in particolare) che ha trattato con troppa sicumera e poca trasparenza le tematiche ufologiche. Giacomo Casale, un professionista dell’ufologia: con le sue ricerche rende attendibili anche le indagini più scottanti. Un merito particolare va poi riconosciuto ai tanti siti ufologici che con i loro gestori hanno collaborato alle pagine del nostro magazine. Impossibile citarli tutti ma ricordiamo Sebastiano di Gennaro e Raimondo Galante (USAC), Davide Toscani (Angelsofmars), Antonio de Comite (CUT), Pietro Marchetti del GAUS, ma anche gli amici di Ufonetwork, Ufoonline, Ufologia.biz, Croponline, Ufologiamarche... Altre prestigiose figure si sono aggiunte lungo il nostro cammino: Michele Campanozzi saggista, giornalista e docente universitario che ha dimostrato che non è impossibile coniugare la ricerca di confine con i titoli accademici.. E poi lo scrittore Enzo Verrengia, saggista e giornalista che da questo mese ci accompagnerà con la sua importante collaborazione, oltre a Daniele Dellerba, informatico esperto che mantiene e sviluppa i contatti con le realtà ufologiche nazionali. Abbiamo inoltre fra noi due fra i più bravi documentaristi italiani, Pier Giorgio Caria e Luca Trovellesi Cesana: con i loro DVD ed i loro reportages arricchiranno ulteriormente i contenuti della rivista. Una presenza autorevole e costante è poi quella di Roberto la Paglia, autore di molti libri e di un’infinità di articoli che contribuiranno a tenerci aggiornati sui temi più scottanti del momento. In un periodo di crisi per il mondo della carta stampata, il successo di Area di Confine non è quindi attribuibile al caso ma a un sodalizio di risorse mai di così elevata qualità nel campo della scienza non allineata. Dal mio canto, cercherò di sinergizzare al meglio questo fortunato consesso di intelligenze, cosciente del fatto che Area di Confine può diventare un modo “altro”, e in alcuni casi unico, di acquisire informazioni su tematiche sensibili lasciate troppo spesso senza risposta dai nostri media, ormai sempre più inadeguati a fornire risposte alle domande di un pubblico sempre più esigente.
A Voi tutti un riconoscente grazie.

di Ennio Piccaluga
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